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mercoledì 7 ottobre 2009

Simone Neri marinaio di terraferma che ferma non è.

Otto ne ha salvate, si è perso con la nona creatura.
Io ho già dimenticato il nome del paese.

Non volevo dire di te
La lingua spenta
La scure dell'acqua scura
La voce infantile chiama nel pianto
e si sbreccia il timore
Ancora, ancora
nel nero fondo a scavare la vita.

In paradisum deducant te angeli
Simone sei pietra
e su questo fango edifichi
la nostra assenza.

Claudio Canal

1 commento:

  1. Gli esseri umani vi deluderanno, vi faranno soffrire, è inevitabile,
    ma voi lasciate scorrere la vostra sorgente, ossia non smettete mai di amare.
    Direte: «Ma ne abbiamo abbastanza di essere sempre malmenati, ingannati, lesi».
    È meglio essere malmenati, ingannati e lesi
    piuttosto che impedire alla propria sorgente interiore di scorrere.
    Potete sempre porre riparo alle perdite, alle delusioni,
    ma se la sorgente dell'amore non scorre più, siete perduti: interiormente, diventate una palude.
    Ovviamente, è preferibile sapere come orientare l'acqua di quella sorgente, come canalizzarla,
    affinché non vada a scorrere in un posto qualunque, in un giardino qualunque,
    per favorire la crescita di erbacce o di ortiche.
    Non bisogna lasciar inaridire la sorgente, ma non è proibito proteggerla, vegliare,
    affinché scorra per alimentare unicamente i figli di Dio. E gli altri?
    Cosa si deve fare con loro? Non è affar nostro.
    La vita se ne incaricherà.
    (Omraam Mikhaël Aïvanhov)

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